Plastica e biodegradabilità, è questa la nuova coppia del futuro. Le materie plastiche (gomma compresa) devono diventare sempre più biodegradabili per fare in modo che il riciclaggio diventi davvero efficiente.

E’ in questi termini che l’Unione Europea sta cercando di muoversi e nel dibattito in corso a proposito di rifiuti, l’EUBT, l’associazione dell’Industria bioplastica Europea sta cercando di far capire l’importanza di ricerche per cambiare il rapporto con la plastica. I riciclatori dei materiali classici europei stanno cercando di muoversi sempre di più nell’ambito delle materie plastiche biodegradabili. In questo modo sarà più facile gestire i rifiuti in tutta l’Europa e perciò le materie plastiche riciclate saranno molto più elevate da un punto di vista qualitativo. Dare il via ad un riciclaggio che sia biologico, permetterà di reinventare i materiali classici in maniera molto più pratica e quindi, si avrà un’opportunità nuova per queste materie secondarie e primarie. Non bisognerà stupirsi quindi se in futuro alcuni prodotti avranno una scadenza prefissata o se sarà obbligatorio reinserirli nella catena del riciclo; pavimenti, protezioni, rivestimenti, protezioni sport e tappetini atossici per bambini saranno anch’essi realizzati con materiali a scadenza prefissata?

Per quanto riguarda la biodegradabilità nelle materie plastiche, si potrebbe avere anche un ottimo risvolto nei termini della produzione di energia rinnovabile. Infatti, le materie plastiche biodegradabili metteranno in moto in maniera diversa il riciclaggio ed in più, permetteranno anche una via della differenziazione da un punto di vista dei rifiuti organici. In Europa sono numerosi i progetti in corso relativamente all’utilizzo di materie plastiche biodegradabili e bisognerebbe incrementare questi studi in modo tale da dare il via ad una nuova rivoluzione. Gli effetti positivi anche dell’utilizzo di sacchetti compostabili dimostra come i progetti nelle città di Parigi, Milano e Monaco stanno facendo cambiare radicalmente il rapporto con le materie plastiche. Le materie plastiche biodegradabili, infatti possono essere separate facilmente dal resto dei rifiuti grazie alle tecnologie ad infrarosso che potrebbero risultare come la vera svolta.

Il futuro della materia plastica e gomma biodegradabile

Nel riciclaggio meccanico, le materie plastiche di tipo biodegradabile saranno sempre tenuto sotto controllo con l’utilizzo degli infrarossi e secondo quelli che sono gli studi dell’università di Wageningen, da questi metodi, gli scarti errati saranno meno dello 0,3%. Quindi non ci sono degli effetti negativi nell’utilizzo della plastica biodegradabile. Anche la contaminazione degli altri rifiuti organici sarà davvero molto bassa. Il vero problema resta invece lo smaltimento di materie plastiche non biodegradabili che molto spesso vanno a contaminare i rifiuti organici creando dei problemi agli impianti di compostaggio e quindi si avrà una qualità del compost che è davvero scadente. Utilizzando invece dei materiali plastici biodegradabili questo problema potrebbe essere risolto e quindi i sacchetti e gli imballaggi di plastica avranno un ruolo completamente diverso nell’ambito del riciclaggio, ne permetteranno un corretto smaltimento. È per questo che bisogna incrementare gli studi in questo senso e soprattutto cercare di puntare e di sottolineare quale sia l’esigenza di tutta l’Europa per quanto concerne le materie plastiche biodegradabili. Soltanto in questo modo si riuscirà ad ottenere il massimo da un punto di vista dell’efficienza del riciclaggio di questi materiali. Sarà importante diffondere il messaggio in tutta l’Europa e solo in questo modo migliorerà la raccolta differenziata e il riciclaggio di materiali che possono essere utilizzati in luogo di nuove materie prime.

Fonte delle imagini: https://www.demilked.com/biodegradable-algae-plastic-replacement-ari-jonsson/